Editoriale n. 269 marzo - aprile 2010  
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Leonessa e il suo Santo
marzo - aprile 2010


In questa Pasqua...
di Anavio Pendenza



In questa Pasqua 2010, la redazione di "Leonessa e il suo Santo" porge ai lettori gli auguri pasquali e lo stesso saluto che Gesù rivolse a suoi discepoli dopo la sua Risurrezione: "La Pace sia con voi".

Per prepararci cristianamente a questa Pasqua noi frati cappuccini, i postulanti e un piccolo gruppo parrocchiale di Leonessa ci siamo radunati ogni venerdì di Quaresima per meditare la parola di Dio e realizzare lo stesso stile di vita dei primi cristiani.

Infatti ogni comunità cristiana, poggia sull'esempio della Comunità di Gerusalemme, descritta da Luca negli Atti degli Apostoli: "I discepoli erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli Apostoli, nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere?



Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune". E ancora: "La moltitudine dei credenti aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva proprio quello che gli apparteneva ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli Apostoli rendevano testimonianza della Resurrezione del Signore Gesu".

Nelle nostre riunioni settimanali è emerso, purtroppo, che noi cristiani pur trovandoci insieme non abbiamo il dono della pace e la gioia dei primi cristiani; i pagani, infatti, quando vedevano i cristiani che uscivano dalle loro riunioni esclamavano: "Guardate questa gente come e nella gioia e quanto si ama".

In questo mondo dilaniato da sofferenze di ogni genere, noi cristiani possiamo impegnarci per far diventare le nostre comunità sempre più somiglianti a quella che Luca ci ha descritto negli Atti degli Apostoli cercando di essere fedeli alla preghiera e alla sobrietà, secondo la bella espressione di Origene: "I cristiani devono offrire senza limiti a colui che ha fame non gia le pietre ideologiche dei sistemi e neppure le pietre teologiche dei catechismi, bensi il pane e il vino della presenza divina e il cuore del fratello umano, offerto in nutrimento puro".

Nelle nostre città si buttano tonnelate di roba nei cassonetti e nelle discariche. Si potrebbe diminuire la povertà del mondo se si formasse una lunga catena di persone che consumano meno. Ognuno dovrebbe dire alla sua coscienza: se non spreco, se consumo di meno, anzitutto acquisto una grande virtù morale che mi far star meglio; se poi con me agiscono le istituzioni, i governi, si può veramente sperare in una società più giusta.

Se noi cristiani offriamo questa testimonianza possiamo la Domenica nella Santa Messa pronunciare con coerenza queste parole: "Accetta Signore questa nostra offerta, frutto del nostro lavoro...", e ... "Dacci oggi il nostro pane quotidiano...". Gandhi ha detto: "Sulla terra c'e abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi".

In questa Pasqua "Se non ti senti di scalare il Sinai o altri Olimpi, cerca di salire su un'umile scala di tre gradini e sosta, se vuoi, dove il tuo cuore trova Pace. Nel primo gradino c'e scritto: Non fare del male. Nel secondo: Fa del bene. Nell'ultimo: Ama".
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